Mi presento, mi metto a nudo per la prima volta. Sono una donna di 45 anni, il mio aspetto fisico si potrebbe definire prorompente e dominante. Ciao a voi maschietti servetti di tutta Italia, io sono Pantera la mistress.
Quello che mi eccita di più è schiacciarvi le palle, calpestarvi e torturavi con vari sex toys che vi apriranno un mondo. Dopo ogni sessione bdsm, mi piace aprire il mio taccuino e scrivere racconti erotici. Oggi trascrivo on line una storia di sesso tratta dai miei incontri di umiliazione e dominazione.
Ciò che mi piace di più al mondo è essere servita e riverita. Mi eccita l’uomo che lecca la terra dove poggio i piedi e che tremi tutto di paura quando lo guardo. Sono una mistress che pratica bdsm puro, quindi non vi immaginate io voglia solo una scusa per fare del sesso semplice vanilla. Ciò che voglio è masturbarmi del vostro dolore. Inchinatevi a me e vi racconterò una delle mie sessioni.
La mistress incontra il suo slave
Come al solito sono andata in hotel in anticipo rispetto all’appuntamento che avevo preso con Cris. L’anticipo era calcolato per avere il tempo per preparami alla sessione bdsm. Ho indossato una tuta in latex nera con cernere aperte nelle zone calde: tette, culo, inguine.
Oltre la tuta aderente in pelle, ho messo su i miei amati stivali con tacco a spillo 12 cm e una maschera mezzo viso in pizzo che mi copriva solo gli occhi. Poi ho sparso sul letto alcuni giocattoli che mi piace usare per questi incontri di sesso estremo: la cane (il bastone per picchiare), manette in metallo vero, strap-on, vibratori d varie dimensioni, corde.
Cris finalmente è arrivato. È un ragazzo elegante, bello, che suscita eccitazione sessuale con un solo sguardo.
Gli ho ordinato di accomodarsi sulla poltroncina della stanza e abbiamo scambiato qualche frase di circostanza. Avevo una voglia assurda di sottometterlo e comandarlo. Dopo poco mi sono trovata sopra di lui a stuzzicarlo con la lingua.
Momenti salienti di dominazione erotica
Cris, il mio schiavo, era bravissimo: faceva tutto quello che gli comandavo. Se gli dicevo: “Striscia ai miei piedi”, lui lo faceva dopo due secondi. Se gli dicevo: “Adesso lecca i piedi”, eccolo lì con la lingua a slinguazzare tutto accuratamente anche sotto le unghia.
A un certo punto, mentre era a strisciare sul pavimento, gli ho calpestato la schiena con i tacchi a spillo conficcati nella carne e lui che anziché pregarmi di smetterla, urlava: “Ancora, padrona, la prego, ancora!” Mi bagno solo a ripensare alla sua voce.
Ma non era solo il dolore fisico quello che doveva patire Cris, dovevo infliggergli anche delle umiliazioni. Dovevo ferirlo nel profondo per arrivare all’eccitazione massima. Così, poi gli ho ordinato di pettinarmi i capelli, lavarmi con delicatezza mentre stavo immersa nella vasca da bagno dell’albergo, l’ho trasformato nella mia balia.
Alternavo momenti di sottomissione fisica a momenti di umiliazione psicologica per farlo impazzire. Dopo il momento vasca, ho cominciato a frustarlo con forza sul cazzo e le palle e l’ho legato al letto come una troietta da quattro soldi. È rimasto nudo legato come un salame per due ore, finché dopo varie suppliche e pianti, non ho deciso di liberarlo.
Un finale inaspettato
Abbiamo trascorso un’intera notte di sottomissione, umiliazione e ferite fisiche. Con grande sorpresa ho notato che Cris ha resistito per tutto il tempo senza sborrare da solo come capitava agli altri slave che fanno perdere tutto il divertimento alle loro mistress.
Lui doveva aspettare me per venire, altrimenti, se mi avesse disubbidito, non mi avrebbe mai più rivista questi erano i piani.
Anche io ero stra-eccitata dopo quelle ore ed elettrizzata per la bravura del mio slave. Allora ho fatto una cosa che non faccio mai, gli ho dato il permesso di leccarmela finché non fossi venuta. Era un alto privilegio che non davo a nessuno, se non agli slave più fedeli dopo anni di torture psicologiche. Ma Cris era diverso dagli altri quindi mi sono fatta leccare e devi confessare che ero un po’ imbarazzata a fargli notare quanto anche io ero ingrifata.
Ho aperto le cosce e lui si è fiondato sulla mia figa bagnata. Ha leccato come un bravo cagnolino finché non gli ho squirtato in faccia.