La mia bella professoressa porca insegna matematica nella mia classe. Sono all’ultimo anno del liceo scientifico quindi lei fa più ore settimanali rispetto agli altri insegnanti. Anche gli altri compagni hanno notato il suo atteggiamento porno, il modo di porsi e vestirsi ma solo io ho potuto assaggiare la sua fica nel vero senso della parola.
Questa è la storia hard della mia prima volta fatta con una milfona da racconti erotici di donne mature. Ringrazierò sempre la professoressa porca di matematica per avermi iniziato al mondo del sesso e tutte le sue perversioni.
La professoressa porca mi segue nello spogliatoio
La nostra scuola ha una squadra di pallavolo, io sono uno degli attaccanti più promettenti vista la mia energia e la mia altezza. Tutti gli altri sono più o meno delle schiappe, non sanno manco difendere bene il campo. Con la squadra c’erano allenamenti tutte le ore pomeridiane fino alle 19 in vista del campionato interscolastico.
Dopo l’allenamento andiamo nello spogliatoio per farci una doccia e cambiarci. La scorsa settimana, avevo perso più tempo rispetto agli altri perché ero davvero stanco e tutti i miei movimenti erano rallentati, avevo anche un muscolo accavallato sul polpaccio. A un certo punto entra la professoressa porca e io rimango di sasso:
«Professoressa, cosa ci fa qui?»
«Sono venuta a vedere i vostri allentamenti, mi piace la pallavolo.»
«Sì, ma perché non è rimasta in tribuna ed è venuta nello spogliatoio? Sta cercando il professore?»
«No, sono stanca del professore… stavo cercando proprio te.»
Si avvicina e mi bacia. Sento la sua lingua fino in gola. Bevo tutta la sua saliva, le succhio la lingua perché da lei voglio tutto, non aspettavo altro nella vita. In un attimo mi innamoro di lei.
La mia prima volta con una milf
Io e la mia fidanzata ancora non avevamo rapporti completi, lei mi faceva qualche sega e pompino e anche il la toccavo. Aveva paura perché era vergine e anche se io lo ero, a differenza sua non vedevo l’ora di scopare. Certi giorni immaginavo di fottermi sua madre, sarebbe stato bello farmi guidare dalla suocera in calore ma ovviamente non è mai capitato.
Meno male che ci pensa la mia bella professoressa porca a farmi diventare un vero uomo. Non lo dirò mai alla mia fidanzata, rimarrà un segreto scolastico racchiuso fra le mura di questo spogliatoio intriso di sudore.
La professoressa si abbassa e mi spompina, mi guarda dal basso con i suoi occhiali sexy. Ho paura di venire subito perché l’eccitazione è al massimo quindi prendo l’iniziativa, la sbatto su una panca le apro le cosce e per la prima volta infilo il cazzo dentro. Che sensazione goduriosa mai provata! Lei mi incita con la sua voce calda da donna matura e mi dice di andare più veloce.
La scopo come un animale, mi si rompe il filo e le sporco un po’ l’interno coscia di sangue. Quello è il segno della mia perduta giovinezza. «Vieni dentro», mi dice. Allora non me lo faccio ripetere e finalmente esplodo e mi svuoto le palle dentro la sua fica matura. Tanto sarà già in menopausa, altro che bambini.
Mi pulisce come una signora gentile
Dopo aver sborrato, mi allontano. Sono tutto paonazzo e ansimante. Lei che è una donna di mondo, sa il fatto suo, si avvicina con gentilezza e mi pulisce il cazzo dallo sperma. Se lo lecca tutto «Dobbiamo pulirti per bene… sei un bambino cattivo tutto sporco». Il cazzo ha ancora degli spasmi e fa su e giù da solo come un animaletto impazzito.
Mentre mi lecca, lei nel frattempo si masturba il clitoride perché deve venire anche lei e io sono stato troppo veloce per soddisfarla. Vedo che poi si infila dentro due dita bene in fondo e geme come un puttanone.
Poi ci separiamo, lei va via come se niente fosse. Arrivato a casa scrivo questa e-mail e chissà se avrò il coraggio di inviarla:
Grazie professoressa per avermi regalato uno dei momenti della mia vita. Grazie per avermi fatto diventare uomo. Io mi sono innamorato di lei, spero che questa storia di sesso continui per sempre, voglio darti tutto quello che c’è racchiuso nelle mie palle, me le voglio tagliare e donarle e te, ti amo, sei l’unica donna che esiste al mondo, non guarderò più nessun altra così come guardo te, manco mia suocera.